Cassa Galeno

L'UNICA CASSA MUTUA COOPERATIVA
CREATA DAI MEDICI PER I MEDICI

Convenzione con l’istituto clinico S. Anna

istituto clinico Sant'AnnaNuova convenzione per Galeno con l’istituto clinico S. Anna, l’ospedale polispecialistico ubicato a Brescia, accreditato con il Sistema Sanitario Nazionale.

Dal 2000 è entrato a far parte del Gruppo Ospedaliero San Donato.

Alta qualità dei servizi diagnostici e terapeutici erogati, marcata umanizzazione delle cure, attenta attività di prevenzione, spiccata sensibilizzazione alla diagnosi precoce, continuo aggiornamento professionale dei propri operatori e una consolidata efficienza nella gestione sono i cardini della mission che l’istituto clinico S. Anna si è da sempre prefissato.

L’attività sanitaria copre la quasi totalità delle branche specialistiche ospedaliere avvalendosi della collaborazione di oltre 200 medici specialisti e oltre 450 tra infermieri, tecnici, ausiliari e impiegati amministrativi. Riguardo, invece, alla dotazione tecnologica biomedica l’istituto vanta 9 sale operatorie ad alta tecnologia, 4 posti letto di terapia intensiva, 4 strumentazioni diagnostiche radiologiche, 2 tomografi computerizzati, 2 acceleratori ad alte energie, 2 mammografi, oltre a una sala di emodinamica e a una risonanza magnetica.

I soci Galeno potranno avvalersi per sé e i propri familiari delle prestazioni fornite dalla clinica nei limiti delle tariffe riportate all’interno del Tariffario Spese Sanitarie e per le visite specialistiche ambulatoriali, escluse dalla Convenzione, l’istituto clinico S. Anna applica ai soci Galeno uno sconto del 10%.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito della struttura.

10 mag 2017

Per Gli Incontri di Galeno, il 10 maggio si terrà il seminario dal titolo Attualità e progressi nella chirurgia artroscopica e protesica della spalla e del ginocchio a cura del prof. Francesco Franceschi, responsabile UOS dell’arto superiore ed inferiore del reparto di ortopedia e traumatologia presso il policlinico Campus Biomedico di Roma. Tra i temi che si tratteranno nel corso dell’evento, le nuove applicazioni della medicina rigenerativa e le novità riguardanti la chirurgia del ginocchio e la chirurgia protesica della spalla come, ad esempio, la valutazione computerizzata pre-operatoria delle articolazioni che permette di produrre e assemblare protesi specifiche per il paziente  dopo aver effettuato tagli corretti a livello osseo per il loro inserimento. Tutto ciò permette tempi di recupero molto più rapidi per il paziente ed una durata maggiore degli impianti.

Tutto questo e molto altro nell’evento del 10 maggio de Gli Incontri di Galeno curato dal prof. Francesco Franceschi. Per partecipare, basta compilare il form presente nella sezione del sito dedicata a Gli Incontri di Galeno oppure inviare la scheda d’iscrizione via fax al numero 0644248705 o via mail a comunicazione@cassagaleno.it.

Vi aspettiamo!

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Il welfare spiegato al medico-L’impegno di Galeno (3° parte)

welfareFondi pensione istruzioni per l’uso

Con questa serie di articoli Galeno intende illustrare attraverso un linguaggio semplice e diretto cos’è la previdenza complementare, quali sono le forme pensionistiche complementari alle quali si può aderire e cosa è necessario conoscere per scegliere in modo informato il piano previdenziale più adatto alle proprie esigenze.

Perché la previdenza complementare

A partire dagli anni ‘90 il nostro sistema pensionistico è stato profondamente modificato. I motivi principali di questi cambiamenti sono stati il progressivo aumento della durata della vita media (che determina un allungamento del periodo di pagamento delle pensioni) e il rallentamento della crescita economica (che causa una riduzione dell’ammontare dei contributi necessari a pagare le pensioni).

In particolare:

  • sono state innalzate sia l’età richiesta per andare in pensione sia l’anzianità contributiva minima
  • l’importo della pensione viene collegato:
  1. all’ammontare dei contributi versati durante tutta la vita lavorativa e non più alle ultime retribuzioni percepite
  2. alla crescita del prodotto interno lordo (PIL)
  3. alla durata media del periodo di pagamento della pensione (la cosiddetta “speranza di vita” al momento del pensionamento)
  • la pensione viene rivalutata unicamente sulla base dell’inflazione, ovvero l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi, e non più in base all’aumento delle retribuzioni che, generalmente, è più elevato. Tali modifiche fanno sì che, nel futuro, le nuove pensioni saranno nel tempo sempre più basse in rapporto all’ultima retribuzione percepita: il cosiddetto tasso di sostituzione. È questa la ragione principale per cui alla previdenza obbligatoria viene affiancato il secondo pilastro del sistema, la previdenza complementare. Il quadro normativo di riferimento della previdenza complementare è attualmente delineato nel decreto legislativo 252 del 2005.

Qual è l’obiettivo

Aderire alla previdenza complementare significa accantonare regolarmente una parte dei propri risparmi durante la vita lavorativa per ottenere una pensione che si aggiunge a quella corrisposta dalla previdenza obbligatoria. La previdenza complementare rappresenta un’opportunità di risparmio a cui lo Stato riconosce agevolazioni fiscali di cui altre forme di risparmio non beneficiano. L’agevolazione vale anche nel caso in cui si effettuano versamenti a favore di familiari che sono fiscalmente a proprio carico. Ecco perché, prima di aderire alla previdenza complementare, è importante che si compiano alcune valutazioni sulla propria situazione lavorativa, sul proprio patrimonio personale e sulle proprie aspettative pensionistiche:

  • per un lavoratore giovane, per il quale le modifiche del sistema pensionistico provocano un abbassamento significativo della pensione obbligatoria, rispetto a quella degli attuali pensionati, diventa importante pensare per tempo a costruirsi una pensione complementare
  • aderendo alla previdenza complementare si può beneficiare di vantaggi fiscali e, se si è un lavoratore dipendente, si può avere diritto al contributo del datore di lavoro.

 Per leggere il documento completo sul mondo del welfare, clicca qui.

Il welfare spiegato ai medici – L’impegno di Galeno (2° parte)

welfareI benefici del welfare privato

In Italia esiste un sistema di welfare privato – costruito principalmente sui Fondi Pensione e sui Fondi Sanitari – che lo Stato nel tempo ha fortemente incentivato e sostenuto, e che può efficacemente assicurare ai cittadini l’integrazione necessaria a vivere un presente sereno e, soprattutto, un futuro più sicuro e solido.

L’obiettivo degli strumenti di welfare integrativo è quello di aiutare il cittadino nei momenti di bisogno attraverso servizi e/o denaro. In particolare, il Fondo pensione e il Fondo sanitario riescono ad offrire numerose tutele nell’arco di tutta la vita del cittadino. Vediamole in dettaglio.

Le esigenze nascono fin da piccoli, ben prima dell’inizio dell’attività lavorativa. Le spese sanitarie, il sostegno economico per gli studi o per l’avvio di un’attività lavorativa sono i principali bisogni che necessitano di una tutela ulteriore. In questa fase, sono i genitori a farsi carico delle spese per soddisfare le esigenze dei figli.

Quando si lavora i bisogni che dobbiamo soddisfare riguardano: le spese sanitarie per la salute e la prevenzione, le spese sanitarie per i figli, le spese per infortuni, invalidità e non-autosufficienza, l’acquisto della prima casa, il sostegno al reddito nelle ipotesi di sospensione dell’attività lavorativa, le spese relative alla genitorialità e quelle per la riqualificazione professionale, ovvero la necessità di aggiornarsi e formarsi durante l’età lavorativa.

Dopo essere usciti dal mondo del lavoro, ai precedenti bisogni si aggiungono anche quelli per il sostegno al reddito e per l’integrazione della pensione.

Nel mondo del lavoro, i liberi professionisti (medici, architetti, avvocati, notai) hanno a disposizione un sistema di welfare diverso dai lavoratori dipendenti e dai lavoratori autonomi. Molti dei bisogni tutelati dai Fondi pensione e dai Fondi sanitari sono offerti al libero professionista dalla propria Cassa di previdenza.

La Cassa, infatti, oltre a erogare il trattamento di previdenza obbligatoria ai suoi iscritti, offre una serie di tutele ulteriori (assistenza sanitaria, sostegno all’imprenditorialità, copertura integrativa alla pensione di base).

L’adesione ad un fondo pensione e ad un fondo sanitario e l’iscrizione ad una Cassa di previdenza per i professionisti consente di tutelare non solo i propri bisogni, ma anche quelli propria famiglia, a seconda delle diverse esigenze.

Il welfare spiegato ai giovani professionisti

Oggi viviamo in una società molto più ricca rispetto a quella in cui hanno vissuto i nostri nonni e, per certi aspetti, anche i nostri genitori. Il livello dei consumi è infatti ben più alto che in passato e vi sono maggiori possibilità di conoscere, viaggiare e comunicare.

Per contro, però, il mercato del lavoro oggigiorno è più complesso, la crescita economica è molto più bassa e la tutela dello Stato in termini di welfare molto minore, non soltanto per quel che riguarda la pensione, ma anche per quel che concerne l’assistenza e la sanità.

Cosa possono fare allora i giovani di oggi e le generazioni future per tutelare al meglio quei bisogni – pensione e salute – che per tanto tempo abbiamo dato per scontato, ma che lo Stato faticherà sempre di  più a garantire?

Esistono degli strumenti che possono aiutare gli individui offrendogli una solida protezione contro i crescenti rischi pensionistici, assistenziali e reddituali?

Per fortuna, sì! In Italia esiste un sistema di welfare privato che lo Stato ha nel tempo incentivato e sostenuto il quale può efficacemente assicurare l’integrazione necessaria a vivere un presente sereno e, soprattutto, un futuro sicuro!

La conoscenza di questi strumenti (fondi pensione e fondi sanitari) e del loro funzionamento è quindi fondamentale per poterli utilizzare al meglio e sfruttare le possibilità che offrono per avere in futuro una maggiore serenità.

I cittadini sono quindi chiamati a essere attivi e a essere informati. A prescindere dall’età.

L’impegno di Galeno per l’educazione al welfare

L’educazione al welfare secondo noi di Galeno non è da intendersi semplicemente come educazione al risparmio ma in senso ben più ampio.

La sfida è assicurare a ciascun cittadino, a partire dall’età scolare, gli strumenti per acquisire la capacità di agire consapevolmente.

Vogliamo mettere il medico nelle condizioni di acquisire capacità, conoscenze e competenze che gli permettano di divenire attore consapevole nell’arco della propria vita economica e sociale.

Per avvicinare i medici, in particolar modo i più giovani, al mondo del welfare e renderli attori protagonisti del loro futuro, Galeno ha realizzato questo rapporto dal titolo “Il welfare spiegato al medico”, per far focalizzare l’attenzione su importanti temi quali il risparmio, la previdenza e il welfare.

Per leggere il documento completo, clicca qui.

TANDEM inizia il suo viaggio con Cassa Galeno

SERVIZIO DI ASSISTENZA LEGALE_02Nel decidere di introdurre il servizio Tandem, un avvocato sempre al tuo fianco sapevamo di fare cosa gradita ai nostri soci, ma non immaginavamo un feedback così entusiasta sin dalle prime battute.

Solo pochi giorni di vita del servizio di assistenza legale ci hanno infatti già restituito riscontri davvero positivi sia sull’utilità del servizio stesso sia sull’opportunità strategica colta da Galeno; ampliare il paniere di offerte destinate ai soci in modo da far divenire la nostra Cassa un vero e proprio punto di riferimento per tutti i medici italiani.

Il poter avere un consulto in tempo reale con un legale specializzato in tematiche mediche, il poter far scrivere gratuitamente una lettera di diffida su questioni contrattuali piuttosto che di apertura di un sinistro assicurativo o ancora di risposta a un cliente che si ritiene danneggiato, sono stati considerati tutti elementi di grande conforto per i Soci che hanno iniziato ad avvicinarsi a questo nuovo servizio scoprendone  da subito il valore aggiunto e l’innovatività.

Confidiamo, quindi, che con l’introduzione del servizio Tandem, un avvocato sempre al tuo fianco i nostri soci abbiano oggi uno strumento utile per lo svolgimento della propria professione, che riteniamo possa donare maggiore tranquillità e supporto in una quotidianità lavorativa che diviene ogni giorno più complessa e, a volte, davvero gravosa da gestire. 

 

 

 

Come sconfiggere il mal di schiena con gli esperti Top Physio

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Le strutture Top Physio Clinics Romasono convenzionate con Cassa Galeno. Riceviamo e pubblichiamo questi contributi con l’obiettivo di fare luce su alcune problematiche molto diffuse.

 

 

Dolori di stagione, fitte alle vertebre. La paura di rimanere bloccati a letto assale decine di migliaia di romani. E il tanto paventato mal di schiena non fa sconti, colpendo fin dalla giovane età dei trent’anni.

Mal di schiena, come prevenirlo? Attraverso l’uso corretto della colonna vertebrale e, soprattutto, grazie a una buona e corretta educazione posturale.

A quanti anni bisognerebbe iniziare a “educare le vertebre”?

L’ideale sarebbe fare prevenzione già a partire dalle scuole medie, ovvero tra i dieci e i quattordici anni.

Scoliosi, come si presenta? E, soprattutto, cosa fare?

L’età media è, appunto, la fascia che va dai dieci ai quattordici anni. Si avvertono dolori lungo tutta la colonna vertebrale. Arriva per colpa di un “atteggiamento” dell’individuo, di una postura non corretta.

Quando iniziano a presentarsi le prime e dolorose fitte alla schiena?

Mediamente verso i venticinque, trenta anni. E sono legate soprattutto alla professione che si svolge. Non è da sottovalutare la componente psichica: il fatto di avere molte responsabilità nell’ambito lavorativo può aggravare o determinare il mal di schiena. In parole povere anche in questo caso ci sono riflessi sulla colonna vertebrale.

Quali sono le cause?

Errori di postura connessi alla vita sedentaria, alle ore passate al volante o davanti alla televisione, dai lavori di casa eseguiti in modo sbagliato o addirittura da attività sportive praticate in modo scorretto, come il golf, il tennis, il windsurf, lo sci o il sollevamento pesi che a causa delle frequenti torsioni e compressioni cui la schiena è sottoposta possono causare lombalgie, dorsalgie o cervicalgie.

Ci sono dei segnali?

Certamente, ad esempio se entrando o uscendo dall’auto oppure alzandoci dalla sedia, avvertiamo un dolore nella parte lombare della schiena; oppure una fitta dolorosa al collo che prosegue lungo un braccio, tipo una “scossa”, facendo retromarcia in automobile; mal di testa con la sensazione di peso sul collo e sulle spalle; o ancora, lavandoci i denti o il viso avvertiamo rigidità della schiena nel tornare in posizione eretta. E cosa è consigliato fare? Senza dubbio rivolgersi ad un medico specializzato in fisiatria!

Arrivati al punto di rimanere “bloccati” con il collo o con la schiena intera, in quale modo bisogna comportarsi?

Prima di tutto bisogna riposarsi per qualche ora. Dopodiché è consigliabile l’uso di un bustino, che permetta alla colonna di “respirare”. Infine si può ricorrere a una eventuale terapia farmacologia, ovviamente dietro prescrizione medica. Infine, dopo aver trascorso in questo modo due o tre giorni, si passa a una terapia fisioterapica, per passare a una fase di recupero e di riabilitazione completa. Quest’ultima fase può durare da uno a due mesi.

 

TOP PHYSIO NETWORK

Top Physio Clinics Roma – topphysioroma.it – 06.36.77.36.77

Top Physio Quality Network Italia – topphysio.it – 06.36.77.30.40

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Alessandro Virgulti Top Physio

 

 

 

La protesi d’anca: procedure, benefici ed indicazioni analizzate dal prof. Attilio Santucci

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Focus sulla protesi d’anca: procedure, benefici ed indicazioni. Il parere del Prof. Attilio Santucci: “Vanno evitati gli sport di corsa e contatto”

L’artroprotesi d’anca o protesi totale d’anca, è un’articolazione artificiale realizzata in leghe metalliche, materiali plastici e/o ceramici, che va a sostituire l’anca usurata, riducendo il dolore e ripristinando la funzione articolare. In virtù delle innovazioni tecnologiche introdotte nella pratica clinica, l’intervento di protesi d’anca è divenuto nel tempo meno invasivo, fino ad assumere, nelle mani di un chirurgo esperto, i contorni di un’operazione di routine. La sua efficacia si traduce in un miglioramento della vita quotidiana e di relazione; in alcuni casi, anche in un ritorno alla pratica sportiva. A tal riguardo, bisogna precisare che, sebbene per il paziente reduce da intervento non ci siamo particolari limitazioni, è consigliabile evitare gli sport di corsa e di contatto (calcio, basket, volley, sci alpino ecc.).

Prof. Santucci, che cos’è la protesi d’anca?

 “Come già premesso, si tratta di un’articolazione artificiale che sostituisce quella anatomica, alterata irreversibilmente da vari processi patologici. L’anca o articolazione coxo – femorale, è costituita da due elementi (a livello scheletrico): la testa femorale e l’acetabolo, ricoperti dai rispettivi strati di cartilagine articolare. Nel momento in cui l’anca risulta compromessa, con perdita della funzione articolare e dolore anche a riposo, si rende necessario la sostituzione delle superfici articolari con componenti protesiche”

Quando è indicato l’intervento?

“Come per gli interventi chirurgici in generale, l’artroprotesi è indicata nel momento in cui i vari trattamenti conservativi (terapia medica, infiltrazioni articolari con acido ialuronico e cortisonici, fisiochinesiterapia e riposo), applicati nei modi e nei tempi giusti, non hanno conseguito un risultato soddisfacente per il paziente”.

Quali sono i potenziali rischi legati all’intervento?

“Ai rischi generici connessi alle procedure chirurgiche in genere (emorragia, trombo – embolie, ematoma post – chirurgico, infezione, sofferenza della cicatrice chirurgica con possibile deiscenza, infezione, anemia), esistono rischi specifici tra cui frattura periprotesica femorale, paralisi nervose, instabilità dell’impianto con sub – lussazione o lussazione, dismetria degli arti inferiori e rottura delle componenti protesiche”.

È possibile praticare sport con una protesi d’anca?

“Molti sportivi, superato il trauma dell’operazione e recuperata la buona funzione dell’anca, desiderano riprendere l’attività sportiva praticata in precedenza. Per un portatore di protesi d’anca, la corsa è possibile ma rischiosa ai fini della sopravvivenza dell’impianto. Pertanto, è opportuno selezionare il tipo di attività sportiva”.

Quali gli sport consigliati?

“Gli sport consigliati sono golf, ginnastica e ciclismo, a differenza della corsa e degli sport di contatto (calcio, basket, volley, sci alpino, ndr) che andrebbero evitati a fronte dell’alto rischio di trauma e danni a carico dell’impianto protesico”

 

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Fleming-Balduina-Parioli-Eur-Domiciliare

Tel. 06.3630 2334

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Attilio Santucci

 

Fattori di crescita e lesioni muscolari spiegati dagli esperti di Top Physio

Le strutture Top Physio Clinics Roma sono convenzionate con Cassa Galeno. Riceviamo e pubblichiamo questi contributi con l’obiettivo di fare luce su alcune problematiche molto diffuse.Top Physio logo

 

 

Una terapia naturale, efficace ed innovativa: curare le lesioni muscolari riducendo i tempi di recupero. Il Dott. Alessandro Virgulti spiega: “La terapia è indicata anche per la cura di artrosi di ginocchio, anca e caviglia, patologia legamentosa, lesioni dei tendini e lesioni della cartilagine”

Dott. Virgulti, che cosa sono i fattori di crescita?

“Sono delle proteine contenute nel nostro sangue (piastrine e siero), in grado di attivare i processi di riparazione del tessuto connettivale e dell’apparato locomotore; hanno la funzione di stimolare la riproduzione cellulare favorendo la guarigione dei tessuti lesi tra cui muscoli, tendini, cartilaginee tessuto osseo”.

In che cosa consiste la terapia?

“Si effettua un prelievo di sangue al paziente. Il sangue viene poi inserito in una centrifuga che ne separa le componenti. In seguito, si preleva lo strato ricco in piastrine con il siero contenente i fattori di crescita. Mediante semplice infiltrazione, il preparato viene introdotto localmente nella zona da trattare, in modo da sfiammare o cicatrizzare una lesione”.

Vademecum per il paziente. Cosa fare prima del trattamento?

“Innanzitutto, per sottoporsi alla terapia è necessario che il paziente si sottoponga a visita medica specialistica ed analisi del sangue. Il soggetto deve essere a digiuno di 4ore e non deve aver assunto antinfiammatori né aspirina. L’indicazione è valida sia per il giorno della terapia che per quello successivo”.

Quali patologie possono essere trattate con terapia di plasmaricco in piastrine?

“La terapia è particolarmente indicata per la cura di patologie come artrosi di ginocchio, anca e caviglia, lesioni dei tendini (tendiniti e tendinopatie, ndr), lesioni della cartilagine, patologia legamentosa articolare, cronica e acuta, lesioni muscolari”.

A proposito di lesioni muscolari: come mai sono in così forte aumento?

“Lo sport e l’attività fisica sono divenuti parte integrante della nostra vita quotidiana. In molti, uomini e donne, frequentano palestre e parchi alla ricerca della giusta condizione fisica. Purtroppo, in molti casi mancano preparazione ed adeguato supporto. Di conseguenza, ci si trova dinanzi ad un cospicuo numero di soggetti con lesioni muscolari, talvolta anche di grave entità, accompagnati magari da dolore ed ematomi”.

Come si curano le lesioni muscolari?

“Indubbiamente, la fisioterapia abbinata alla terapia di plasmaricco in piastrine (fattori di crescita)agevola il percorso di guarigione nelle lesioni muscolari, riducendo notevolmente i tempi di recupero”.

 

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