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Cassa Galeno

L'UNICA CASSA MUTUA COOPERATIVA
CREATA DAI MEDICI PER I MEDICI

Il welfare spiegato al medico – L’impegno di Galeno (5° parte)

Cosa fare del tuo TFR

welfareSe si è un lavoratore dipendente del settore privato che entra per la prima volta nel mercato del lavoro, si è chiamati a decidere cosa fare del proprio trattamento di fine rapporto (TFR) entro sei mesi dall’assunzione. Si può scegliere di:

 – destinare in via definitiva a una forma pensionistica complementare le quote del TFR ancora da maturare

 – lasciare il TFR presso il datore di lavoro. Si può decidere anche in un secondo momento di destinare alla previdenza complementare il proprio TFR futuro; quello maturato fino a quel momento resta accantonato presso il datore di lavoro e sarà liquidato alla fine del rapporto di lavoro

 – se non si esprime alcuna scelta in modo esplicito, il proprio TFR confluisce automaticamente nel fondo pensione (negoziale, aperto o preesistente) previsto dal contratto di lavoro ovvero, se il contratto individua più fondi, in quello al quale è iscritto il maggior numero di dipendenti della azienda in cui si lavora (cosiddetto “conferimento tacito”); se non c’è un fondo di riferimento, il  TFR viene versato a Fondinps, la forma pensionistica complementare appositamente costituita presso l’INPS. Anche se si è già da diversi anni un lavoratore dipendente del settore privato e si è mantenuto il TFR in azienda, è possibile in ogni momento decidere di destinare alla previdenza complementare le quote di TFR che si maturano successivamente alla scelta. Se si è un dipendente pubblico al quale si applica il regime del TFR si può scegliere di destinare il TFR alla previdenza complementare solo se esiste un fondo pensione di riferimento per la propria categoria. La Legge di stabilità per il 2015 ha introdotto una ulteriore possibilità:

  • se si è un lavoratore dipendente del settore privato, con un’anzianità lavorativa di almeno sei mesi presso la stessa azienda, è possibile farsi liquidare mensilmente in busta paga le quote di TFR maturando. L’opzione è temporanea e vale per il periodo marzo 2015 – giugno 2018. In questo arco di tempo si può compiere la scelta in qualsiasi momento, ma una volta attuata è irrevocabile fino al 30 giugno 2018. Si può compiere questa scelta anche se si è deciso di destinare il TFR alla previdenza complementare. Si tenga presente tuttavia che la liquidazione del TFR in busta paga riduce le risorse accantonabili per il pensionamento e comporta la perdita dei vantaggi fiscali propri della previdenza complementare, andando a confluire nel reddito soggetto alla tassazione IRPEF.

Per scaricare il documento completo ed entrare nel mondo del welfare di Galeno, clicca qui.

 

Il welfare spiegato al medico. L’impegno di Galeno (1° parte)

L’educazione al welfare secondo noi non è da intendersi semplicemente come educazione al risparmio ma in senso ben più ampio.

La sfida è assicurare a ciascun cittadino, a partire dall’età scolare, gli strumenti per acquisire la capacità di agire consapevolmente.

Noi di Cassa Galeno vogliamo mettere il medico nelle condizioni di acquisire capacità, conoscenze e competenze che gli permettano di divenire attore consapevole nell’arco della propria vita economica e sociale.

Per avvicinare i medici, in particolare modo i più giovani, al mondo del welfare e renderli attori protagonisti del loro futuro, Galeno ha realizzato questo rapporto dal titolo Il welfare spiegato al medico che speriamo possa essere utile a tutti i nostri soci. E’ un punto di partenza che in futuro potrebbe dare origine a veri e propri incontri informativi sui temi del risparmio, della previdenza e del welfare.

di Gianni Duca

welfareIl welfare spiegato al medico

L’impegno di Galeno

Che cos è il welfare

Attualmente il termine welfare indica un complesso di interventi pubblici attuati dallo Stato al fine di migliorare le condizioni dei cittadini e garantire a tutti la fruizione di servizi sociali ritenuti indispensabili (istruzione, sicurezza, salute, reddito).

In che modo lo Stato realizza il sistema di sicurezza sociale?

Il sistema di sicurezza sociale

Lo Stato realizza il sistema di sicurezza sociale:

  • erogando soldi quando una persona non produce reddito per motivi naturali (vecchiaia) o per incapacità temporanea (malattia, invalidità, disoccupazione, maternità)
  • erogando servizi (istruzione, assistenza sanitaria, abitazione)
  • facendo pagare meno tasse su determinati servizi (acquisto abitazione, risparmio energetico) o per determinate situazioni (detrazioni per i figli).

Il welfare privato

Negli ultimi quindici anni i sistemi di sicurezza sociale dei principali paesi industrializzati hanno ristretto il loro campo di azione. Pensioni, assistenza sanitaria, sostegno agli studi, sostegno alla riqualificazione professionale sono oggi meno tutelati. Il welfare privato è l’insieme di strumenti rivolti al cittadino dal sistema privato per offrire ulteriori tutele a protezione di rischi solo parzialmente coperti dal sistema di welfare pubblico. Le principali iniziative private legate al concetto di welfare riguardano la pensione e l’assistenza sanitaria.

Perché è importante essere previdente

Il welfare pubblico è il sistema delle politiche pubbliche messe in atto da uno Stato per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini

In Italia il concetto di welfare è spesso tradotto con quello di “Stato sociale”.

Gli obiettivi perseguiti dal welfare sono fondamentalmente tre:

  • assicurare un tenore di vita minimo a tutti i cittadini
  • dare sicurezza agli individui e alle famiglie in presenza di eventi naturali ed economici sfavorevoli di vario genere
  • consentire a tutti i cittadini di usufruire di alcuni servizi fondamentali, quali l’istruzione e la sanità.

A partire dagli anni ’90 il nostro Stato sociale è stato assoggettato ad una serie di riforme penalizzanti. Il welfare pubblico (il sistema delle pensioni, della sanità, del sostegno del reddito) è oggi molto meno generoso che in passato.

Il sistema di sicurezza sociale pubblico in Italia è fortemente incentrato, in termini di spesa e non solo, sugli aspetti previdenziali e assistenziali.

Le dinamiche demografiche (invecchiamento della popolazione e calo delle nascite) insieme a quelle sociologiche ed economiche (crisi dell’economia reale) hanno costretto il nostro Legislatore ad effettuare riforme penalizzanti del sistema pensionistico, sanitario e più in generale del sistema di welfare pubblico.

Questa riduzione delle tutele pubbliche si è accompagnata tuttavia all’introduzione di vere e proprie politiche di sostegno a favore di forme private di welfare. Infatti, già a partire dagli anni ’90 sono stati istituzionalizzati degli strumenti di welfare privato idonei ad affiancarsi al sistema pubblico in un’ottica di completamento della tutela pensionistica, sanitaria e previdenziale in senso ampio.

Nascono e si sviluppano diversi strumenti di welfare privato, tra cui i Fondi pensione e i Fondi sanitari, i quali vengono promossi, tutelati e sostenuti dallo Stato attraverso una disciplina di favore e di sostegno fiscale che dovrebbe spingere tutti i lavoratori a optare per l’adesione (spesso volontaria) e la partecipazione a queste iniziative.

L’adesione ai Fondi pensione e ai Fondi sanitari consente non solo ai lavoratori dipendenti ma a tutti i cittadini una tutela in età lavorativa e una vecchiaia serena anche dopo il pensionamento.

Grazie alla copertura integrata che i Fondi pensione e i Fondi sanitari riescono a offrire, l’iscritto può sentirsi sicuro in tutte le sue fasi della vita e rispetto a diverse esigenze (acquisto di una casa per sé o per i figli, integrazioni reddituali di diversa natura, spese mediche).

L’adesione ai Fondi pensione e ai Fondi sanitari è libera: ogni cittadino può decidere se e quando dotarsi di questi strumenti, che gli permetteranno di avere una pensione più adeguata e una tutela della propria salute. È però importante informarsi ed attivarsi per tutelare al meglio quei bisogni che oggi sembrano molto distanti per i quali si dà per scontato un supporto del sistema pubblico, ma che in realtà lo Stato faticherà sempre di più a garantire.

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